Arrestato uomo per minacce di morte al direttore dell’Intelligence Usa

di Redazione ETI/Chase Smith
16 Aprile 2025 20:57 Aggiornato: 16 Aprile 2025 20:57

Un uomo della Georgia è stato arrestato e accusato di aver minacciato di morte il direttore dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard e a suo marito Abraham Williams, secondo quanto riportato dal ministero della Giustizia.

Il caso è l’ultimo di in una serie di episodi e minacce contro funzionari pubblici statunitensi nell’ultima settimana, tra cui un incendio doloso alla residenza del governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e l’arresto di un uomo dello stesso Stato, accusato di aver minacciato il Presidente Trump.

Aliakbar Mohammad Amin, 24 anni, di Lilburn, Georgia, è stato arrestato l’11 aprile, e al momento è in attesa di processo senza possibilità di rilascio su cauzione.
Tra il 29 marzo e il 1° aprile, Amin avrebbe inviato messaggi di minaccia a Tulsi Gabbard e suo marito Abraham Williams. I messaggi includevano frasi come: «Tu e la tua famiglia morirete presto» e «Farò il lavoro di persona, se necessario». Un altro messaggio recitava: «Decideremo presto quando colpire la vostra casa».

Paul Brown, agente speciale dell’Fbi di Atlanta, ha dichiarato: «L’Fbi considera ogni forma di minaccia un grave reato federale. Useremo ogni mezzo a disposizione per identificare i responsabili e garantire che siano perseguiti con la massima severità».

Gli inquirenti affermano che Amin ha pubblicato contenuti minacciosi anche sui social media, incluse immagini in cui puntava armi da fuoco su fotografie di Tulsi Gabbard e suo marito. Altri post contenevano riferimenti a conflitti violenti, slogan antiamericani e simbologie legate a organizzazioni estremiste come gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran e designati dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica.

Amin avrebbe contattato Williams tramite Signal e inviato messaggi diretti a Tulsi Gabbard su X. I messaggi includevano, a quanto pare, screenshot di propaganda, riferimenti a potenze straniere ostili e video legati a incidenti aerei.

L’uomo avrebbe scritto: «Preparati a morire, tu, Tulsi, e tutti coloro che ti sono cari. L’America brucerà».
Interrogato dagli agenti dell’Fbi l’8 aprile scorso, l’uomo ha ammesso di aver inviato le minacce, dichiarando di essere stato motivato dalla frustrazione per la politica estera statunitense relativa a Gaza.
Ha riconosciuto inoltre il fatto che le foto con l’arma da fuoco sono state scattate nella sua abitazione e riprendevano una sua pistola, che, a suo dire, sarebbe stata poi presa dalla madre e custodita altrove. Un’arma da fuoco è stata successivamente ritrovata dagli agenti durante una perquisizione nella sua residenza, hanno aggiunto le autorità.

L’11 aprile scorso, l’ufficio dell’Fbi di Atlanta ha pubblicato su X una foto con una didascalia che spiegava nei dettagli l’arresto di Amin, specificando che avrebbe minacciato non solo Tulsi Gabbard, ma anche il Presidente Trump e la Casa Bianca.

Il ministero della Giustizia ha sottolineato che le minacce di violenza contro funzionari pubblici sono prese con estrema serietà, a prescindere dal contesto politico: «Minacciare di morte i funzionari pubblici è un crimine che non può essere giustificato dalla propria ideologia politica», ha affermato Richard S. Moultrie Jr., procuratore federale ad interim.

 

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