Arrestato terzo leader dell’opposizione in Georgia

di Redazione ETI/Reuters
13 Giugno 2025 17:31 Aggiornato: 13 Giugno 2025 17:31

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Video: Reuters

Il politico d’opposizione georgiano Nika Gvaramia è stato posto in detenzione preventiva venerdì, per un periodo fino a nove mesi: è l’ultimo tra diversi critici di spicco del governo a essere incarcerato.

Dopo aver superato ondate di proteste di massa per le controverse elezioni di ottobre e la successiva decisione di sospendere i negoziati per l’adesione all’Unione Europea, le autorità georgiane hanno avviato una stretta repressiva contro i principali esponenti del movimento di protesta.

Gvaramia si era rifiutato di testimoniare davanti a una commissione parlamentare incaricata di indagare su eventuali irregolarità durante il mandato dell’ex presidente Mikheil Saakashvili, attualmente detenuto e al potere dal 2004 al 2012. In caso di condanna rischia fino a un anno di reclusione. Leader del blocco filo-occidentale Coalition for Change, Gvaramia aveva ottenuto il secondo posto nelle elezioni di ottobre, che l’opposizione ha denunciato come truccate. Il governo ha respinto le accuse, ma due istituti di sondaggio statunitensi hanno rilevato segnali di manipolazione.

Gvaramia ha scelto di non presentarsi all’udienza in tribunale e si è invece consegnato spontaneamente alle autorità prima che venisse emesso il verdetto, in quello che il suo partito ha definito un gesto simbolico per dimostrare che la sentenza era già decisa da un sistema giudiziario parziale.

Tradizionalmente considerata una delle repubbliche ex sovietiche più filo-occidentali e democratiche, la Georgia ha imboccato una svolta autoritaria negli ultimi due anni. Il partito al governo, Sogno Georgiano, ha approvato una serie di leggi che gli oppositori definiscono estremiste.

Bidzina Ivanishvili, ex primo ministro e miliardario, considerato l’uomo più influente del Paese, ha più volte dichiarato l’intenzione di vietare i partiti d’opposizione. Sotto la sua guida, i rapporti con la Russia si sono rafforzati, mentre quelli con l’Occidente si sono deteriorati. Questa settimana, le autorità hanno emesso mandati di comparizione per numerosi attivisti, giornalisti e politici dell’opposizione, accusati di aver insultato membri del partito di governo.