Au Kam-san, ex legislatore e figura di spicco del movimento pro-democrazia a Macao, è stato arrestato con l’accusa di collusione con forze straniere, una fattispecie di reato prevista dalla legge sulla sicurezza nazionale della città. L’arresto, annunciato ieri dalle autorità locali, è il primo nel suo genere reso noto dopo l’entrata in vigore della legge nel 2009, aggiornata nel 2023.
La polizia afferma di avere prove solide che Au abbia collaborato a lungo con gruppi stranieri anti-cinesi, diffondendo «materiali falsi e sediziosi» volti a fomentare odio verso Pechino e a ostacolare il governo locale, minando la sicurezza nazionale e le elezioni legislative previste per il 14 settembre.
Il sistema elettorale di Macao prevede che solo 14 dei 33 legislatori siano eletti dai cittadini, mentre il resto è scelto da gruppi pro-Pechino o nominato dal capo esecutivo, eletto a sua volta da una commissione di 400 membri. Recentemente, 12 candidati di due gruppi politici pro-democrazia sono stati esclusi con l’accusa di non rispettare «gli standard di lealtà» fissati dal governo cinese mentre nel 2021 21 candidati simili erano stati già esclusi.