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Docente universitario meravigliato da Shen Yun

20 Febbraio 2025

Guido Saraceni, professore di giurisprudenza all’Università di Roma, ha assistito allo spettacolo di Shen Yun insieme a sua moglie la sera del 3 febbraio 2025 al Teatro dell’Opera di Roma. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo nella millenaria Città Eterna, i biglietti difficili da reperire sono andati sold out tre mesi prima.

«Quando si è aperto il sipario, ho sentito di essere stata trasportata in un dipinto. Quei colori erano per me nuovi, ma la loro combinazione era straordinaria. Si intrecciavano e si fondevano, creando un colpo visivo senza precedenti. Inoltre, le pose eleganti erano qualcosa che avevo visto solo nei film del passato, ma mai nella realtà. Ora che posso vederle con i miei occhi, è come ammirare un dipinto dinamico, come se ne facessi parte io stessa» dichiara la moglie, Cristina Nicolardi «Sono così giovani, ma sono disposti a dedicarsi alla missione di far rinascere la cultura tradizionale. E’ ammirevole. Antiche culture e valori tradizionali sono stati riportati in vita attraverso la loro interpretazione. È stato davvero bellissimo».

Saraceni impressionato dal profondo messaggio dello spettacolo condivide le sue impressioni: «C’è una frase nei testi che mi ha impressionato profondamente: ‘Eppure pensieri e comportamenti moderni sono di ostacolo sono un tranello che blocca il nostro ritorno al Cielo’. È piena di un significato profondo e fa riflettere profondamente». Poi dichiara «Lo spettacolo è stato così bello! Non è stato solo interessante, ma anche ricco di tradizioni etniche uniche, è stato rigenerante».

«Sono stato attratto dai colori, dalle tonalità ricche e, naturalmente, dai movimenti fluidi dei ballerini, che erano straordinari» aggiunge Saraceni «La musica poi era così perfetta che sembrava un brano che fosse stato accuratamente rifinito in uno studio di registrazione. Il controllo del volume era perfetto, e la coordinazione con la danza era fluida e precisa. Mi sono persino chiesto se fosse una performance dal vivo».

Ha poi aggiunto: «L’intera cultura tradizionale orientale, in particolare quella cinese, contiene una grande spiritualità, che è molto diversa dalla nostra cultura. La performance mostra come il regime autoritario sia ostile alla fede e cerchi di sostituire i valori tradizionali con l’ateismo, il che è molto intrigante. In realtà, qualunque sia il tipo di regime, tutte le dittature temono qualsiasi forma di fede, perché la fede trascende il potere».

Saraceni ha poi voluto salutare gli artisti esprimendo un messaggio augurale: «Il senso di missione che hanno questi artisti è ammirevole. Sono così giovani, eppure sono in grado di assumersi una responsabilità così importante di diffondere in tutto il mondo valori così profondi. Spero che possano continuare a sostenere le loro convinzioni, migliorarsi continuamente e riuscire sempre a rispecchiare la profondità di questa cultura. Dal momento in cui sono saliti sul palco, ci siamo commossi per il loro spirito, in particolare i giovani musicisti dell’orchestra sinfonica. Immaginate quanto sia difficile per loro fare le tournée ed esibirsi all’estero. Ma questa è anche una missione bellissima, quindi auguro loro sinceramente un futuro ancora più luminoso. Per favore, continuate a mantenere le vostre aspirazioni».

Francesca Rotondi