Guido Saraceni, professore di giurisprudenza all’Università di Roma, ha assistito allo spettacolo di Shen Yun insieme a sua moglie la sera del 3 febbraio 2025 al Teatro dell’Opera di Roma. Lo spettacolo ha riscosso un grande successo nella millenaria Città Eterna, i biglietti difficili da reperire sono andati sold out tre mesi prima.
«Quando si è aperto il sipario, ho sentito di essere stata trasportata in un dipinto. Quei colori erano per me nuovi, ma la loro combinazione era straordinaria. Si intrecciavano e si fondevano, creando un colpo visivo senza precedenti. Inoltre, le pose eleganti erano qualcosa che avevo visto solo nei film del passato, ma mai nella realtà. Ora che posso vederle con i miei occhi, è come ammirare un dipinto dinamico, come se ne facessi parte io stessa» dichiara la moglie, Cristina Nicolardi «Sono così giovani, ma sono disposti a dedicarsi alla missione di far rinascere la cultura tradizionale. E’ ammirevole. Antiche culture e valori tradizionali sono stati riportati in vita attraverso la loro interpretazione. È stato davvero bellissimo».
Saraceni impressionato dal profondo messaggio dello spettacolo condivide le sue impressioni: «C’è una frase nei testi che mi ha impressionato profondamente: ‘Eppure pensieri e comportamenti moderni sono di ostacolo sono un tranello che blocca il nostro ritorno al Cielo’. È piena di un significato profondo e fa riflettere profondamente». Poi dichiara «Lo spettacolo è stato così bello! Non è stato solo interessante, ma anche ricco di tradizioni etniche uniche, è stato rigenerante».
«Sono stato attratto dai colori, dalle tonalità ricche e, naturalmente, dai movimenti fluidi dei ballerini, che erano straordinari» aggiunge Saraceni «La musica poi era così perfetta che sembrava un brano che fosse stato accuratamente rifinito in uno studio di registrazione. Il controllo del volume era perfetto, e la coordinazione con la danza era fluida e precisa. Mi sono persino chiesto se fosse una performance dal vivo».